Addizionale comunale IRPEF Roma 2024: qual è la percentuale e come funziona?

L’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, meglio conosciuta con l’acronimo di IRPEF, è una tassa sulla persona a carattere progressivo che tutti i cittadini sono tenuti a versare allo Stato.

Per calcolare il valore dell’addizionale IRPEF occorre tenere in considerazione il Comune di residenza poiché ogni comune prevede aliquote differenti. In queste righe vediamo come calcolare la percentuale IRPEF del comune di Roma e come funziona.

Cos’è l’addizionale comunale IRPEF del Comune di Roma?

Prima di osservare in dettaglio a quanto ammonta l’addizionale IRPEF del Comune di Roma, è opportuno fare un breve cenno a cosa sia l’IRPEF e come funzioni.

L’IRPEF, come abbiamo già accennato, è un’imposta diretta sul reddito delle persone fisiche, una tassa in vigore fin dal 1974, anno della sua istituzione. Si tratta quindi di una tassa governativa alla quale nessun cittadino può sottrarsi e che deve essere obbligatoriamente versata insieme alla dichiarazione dei redditi.

Dunque, come dicevamo, devono pagarla tutti i cittadini: coloro che svolgono un lavoro subordinato (a tempo determinato e indeterminato), i professionisti autonomi muniti di partita IVA e coloro che sono titolari di una ditta, giuridicamente inquadrata tra quelle di natura individuale.

Di conseguenza, a seconda della natura del rapporto di lavoro in cui è inquadrato il contribuente, l’IRPEF viene diversamente corrisposta: infatti, per i dipendenti l’IRPEF viene calcolata dal rispettivo datore di lavoro, il quale provvede ad addebitarla, mensilmente, direttamente in busta paga, invece, per quanto riguarda i lavoratori autonomi oppure per coloro che sono titolari di ditta individuale, l’IRPEF deve essere corrisposta autonomamente, mediante apposito modello.

A influire molto sul calcolo del valore finale dell’IRPEF, concorre, come abbiamo già accennato, l’addizionale comunale che altro non è che una percentuale aggiuntiva da calcolare alla quota finale da corrispondere. Perciò, la quota IRPEF finale che il cittadino dovrà corrispondere è la somma dell’imposta statale più l’addizionale comunale, che, ovviamente cambia da regione a regione.

In questo modo l’IRPEF è un’imposta che non solo contribuisce alle spese statali, ma anche  quelle del proprio comune di residenza.

Qual è e come funziona la percentuale IRPEF del Comune di Roma per il 2024

Come abbiamo appena visto, dunque, l’addizionale comunale si aggiunge all’addizionale applicato dallo Stato e ogni comune fissa la propria percentuale IRPEF. Per avere un’idea dell’entità della quota che il cittadino dovrà corrispondere, è opportuno conoscere i valori medi di riferimento dell’addizionale comunale IRPEF.

Generalmente, l’addizionale comunale applicato dai singoli comuni si mantiene quasi sempre inferiore alla soglia dell’1%. Si tratta, perciò, di un’imposta aggiuntiva davvero molto bassa da corrispondere.

La soglia dell’1%, naturalmente non è stata scelta in maniera arbitraria, ma è stata fissata a norma di legge. La normativa di riferimento per l’addizionale comunale è il D.Lgs. 360/98, secondo cui l’addizionale comunale applicato non deve mai eccedere oltre lo 0,8%, eccezion fatta i casi in cui vengano applicate deroghe speciali al decreto legislativo. Il Comune di Roma rientra nei casi di deroga alla norma.

Presso il Comune di Roma il pagamento dell’addizionale comunale è stato fissato con decorrenza dal 1 gennaio 2002 e aveva un valore percentuale pari allo 0,2%. Successivamente, il punto percentuale è stato modificato e innalzato con delibera dell’Assemblea capitolina (delibera n. 14 25 marzo 2015). Attualmente, infatti, l’addizionale comunale IRPEF è pari allo 0,9%, dato percentuale confermato anche per l’anno 2024.

Si tratta di un aumento sostanziale al quale corrisponde anche un sensibile aumento della fascia di esenzione.

Infatti, se da una parte l’IRPEF è un’imposta che deve essere versata obbligatoriamente, dall’altra è pur vero che sono previste delle fasce di esenzione che consentono ai cittadini, che rientrano in quella determinata fascia, di non versare la quota IRPEF. Tanto più l’aliquota aumenta, tanto più si crea la giusta proporzione con la fascia di esenzione. Questo sistema, avvantaggia sicuramente le fasce più basse della popolazione che si trovano al di sotto della soglia di reddito, poiché consente loro di non pagare l’imposta. Tale soglia è stata fissata per il comune di Roma a 12.000 euro per ogni contribuente. Pertanto, nel caso in cui il reddito fosse pari o inferiore al reddito annuale di 12.000 euro, il cittadino non è tenuto alla corresponsione dell’addizionale comunale IRPEF. Chi invece superasse la soglia dei 12.000 euro allora dovrà versare l’IRPEF per intero, comprensiva dell’addizionale comunale dello 0,9%, questo perché la soglia fissata a 12.000 euro non costituisce, in nessun caso, franchigia.

Il versamento dell’addizionale comunale IRPEF, deve essere versato direttamente al Comune di riferimento, in questo caso al Comune di Roma, mediante Modello F24 nel quale deve essere indicato il codice catastale del comune che, nel caso di Roma è H501. Nel caso dei lavoratori provvisti di contratto di lavoro subordinato, l’acconto relativo all’addizionale comunale viene calcolato direttamente dal relativo sostituto d’imposta, ogni fine anno lavorativo, in sede di conguaglio. L’importo calcolato, poi viene trattenuto direttamente in busta paga, fino a un massimo di 9 rate mensili, le quali hanno decorrenza ogni mese di marzo. Per i lavoratori autonomi, invece l’imposta viene versata in autotassazione. Di seguito l’elenco completo dei codici, oltre a quello relativo al comune di Roma (H501) con la relativa spiegazione:

  • 3843: acconto versamenti in autotassazione;
  • 3857: ammortamento dei pagamenti autotassazione;
  • 3844: saldo autotassazione;
  • 3818: veramenti trattenuti in sede modello 730;
  • 3816: per versamenti da sostituto d’imposta.

IRPEF 2024 Comune di Roma: informazioni aggiuntive sull’addizionale comunale

A titolo informativo, segnaliamo anche la possibilità di rientrare dell’imposta maggiore pagata nell’anno fiscale di riferimento, nel momento in cui si effettua la dichiarazione dei redditi. Tale possibilità è stata introdotta solo nel 2013  con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’istituto preposto ai rimborsi dell’IRPEF è l’Agenzia delle Entrate.Per presentare l’eventuale richiesta di rimborso occorrerà inoltrare debita domanda alla Direzione Gestione Procedimenti connessi alle Entrate Fiscali, organo facente parte del più ampio Dipartimento Risorse Economiche di Roma Capitale che a sua volta provvederà a inoltrarla all’Agenzia delle Entrate. La domanda può essere inoltrata mediante raccomandata A/R, la quale deve essere indirizzata al Dipartimento (Via Ostiense, n. 131/L, 00154 Roma) oppure, più facilmente, mediante PEC (protocollo.risorseeconomiche@pec.comune.roma.it).

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